Il paradiso dello sci naturale
Alle 7 di questa mattina, 30 cm di neve fresca ricoprono le montagne. Direzione Crévoux, uno dei luoghi di freeride più belli delle Alpi del Sud.
Da soli sullo skilift, la foresta sembra svanire. I grandi pendii del Pré de l’Etoile e la cima della stazione si svelano progressivamente. Il loro è un candore immacolato. Il freddo è notevole e pungente. E la neve sembra leggerissima.
Gli amici ti raggiungono in cima. Una foto per immortalare il panorama… Dal Parco Nazionale degli Écrins al lago di Serre-Ponçon. Una foto!!! Ma presto, le spatole sono lì, ettari di neve fresca vi attendono.
Un candido tripudio sulla cima
Alle prime curve la neve esplode sul viso e ti acceca per qualche secondo. Che sensazione incredibile… Uno sciatore appare alla tua destra urlando di felicità: non ci si ferma in questa prima discesa. Sul Pré de l’Etoile si scende fino in fondo. Ti riposerai sulla salita.
Fine della prima discesa. Le emozioni si combinano alle sensazioni. Ti manca il fiato e le cosce prudono, ma l’euforia prende il sopravvento. Prevale il desiderio di vivere il momento. Bisogna risalire!
Il vallone Pellat: sci selvaggio sotto il sole
Il gioco prosegue. Ti ritrovi nel vallone Pellat. Un must a Crévoux. Una traversata veloce ti accoglie a braccia aperte. Le dolci pendenze illuminate dal sole sembrano interminabili. Le capanne della Ratelle in lontananza sono minuscole. Uno sguardo, un sorriso: ti tuffi nuovamente in un oceano di neve immacolata. Che fortuna !
Avventura misteriosa nel cuore della foresta
È quasi mezzogiorno, l’ora dello sci nella foresta: un’istituzione nelle Alpi del Sud. Soprattutto a Crévoux. Ogni nevicata modella un nuovo scenario, come per magia. Appare una linea, una curva, un ceppo, un salto. Gli alberi delineano la traiettoria come le porte di uno slalom e il gruppo si disperde. In un’atmosfera ovattata, soltanto le urla di gioia interrompono ogni tanto la quiete del posto.
Una pista di sci di fondo incrocia il tuo percorso. È il sesamo per tornare alla stazione senza difficoltà. Troverai il resto del gruppo ricoperto di neve. La discesa è stata ritmata da qualche caduta… Ognuno racconta la sua corsa, più incredibile della precedente. La neve è ancora più profonda al riparo dalla foresta, morbida come la seta.
Autentica atmosfera di un villaggio di montagna
Attirati da un campo innevato, si lascia la pista per scendere fino al villaggio. È un villaggio tipico di montagna. Qui il tempo scorre dolcemente, più lentamente che altrove. Un montanaro esce dalla sua stalla. Una mucca ha partorito nella notte. Ripasserai da lui questa sera per comprare del formaggio. È il migliore della zona, non c’è niente di meglio per la raclette.
Di ritorno alla stazione, trovi gli amici seduti a tavola in terrazza. La birra è servita. È il momento di fare una pausa. Nuove avventure in prospettiva nel pomeriggio.
Precauzioni indispensabili
Il freeride si pratica in spazi di alta montagna non segnalati e non protetti. La pratica del fuoripista richiede un livello tecnico e fisico sufficiente e l’attrezzatura adatta per garantire la propria sicurezza (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga, sonda e pala). Se non possiedi le competenze e l’attrezzatura necessaria, rivolgiti a un professionista (maestri di sci o guide di alta montagna) per scoprire questo universo in totale sicurezza.
I riflessi pronti da adottare
Prepara l’escursione consultando il meteo e il Bulletin d’Estimation du Risque d’Avalanche
Non andare da solo!
ARTVA, sonda e pala sono indispensabili!!!
Adatta l’escursione e scegli l’itinerario in base alle condizioni neve.
Informati presso gli addetti alla sorveglianza delle piste della stazione in merito alle condizioni del momento.